Il Pallone d’Italia: l’ultima tappa di Bologna

Il Pallone d’Italia traccia l’idea di stadi a misura di tifoso

Sono numeri importanti quelli del bilancio conclusivo del Pallone d’Italia, l’evento promosso dal Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli e dal Presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli, con la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive: tra gli intervenuti rilevano  i vertici di 49 Questure e i rappresentanti di 54 società calcistiche, per un totale di 364 partecipanti coinvolti nelle sei tappe del Pallone d’Italia oltre a Prefetture, Comuni, Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

L’ultimo appuntamento ha sempre un significato particolare. Questi confronti sono serviti per cercare di fare un passo in avanti: noi vogliamo che il pallone sia al centro di tutto, che la partita sia un momento di gioia, che tornino allo stadio famiglie e ragazzi. Per farlo bisogna operare un cambio di cultura nella mentalità. E’ indispensabile capire come gli investimenti sulla sicurezza siano necessari e fondamentali, non un orpello inutile” ha dichiarato il Presidente Ghirelli che, sullo SLO, ha aggiunto “sembra una figura semplice ma deve essere professionalmente qualificata. Capace di avere grande autonomia, potendo interloquire con i tifosi e a seconda della tipologia dello stadio sarà un unico soggetto o un servizio completo che viene offerto“.

L’indice di gradimento non è stato preso bene dalle tifoserie – ha commentato il Presidente dell’Osservatorio Daniela Stradiotto – ma non è una tessera del tifoso sotto copertura. Per quanto riguarda la figura dello SLO invece, non è praticamente stato affrontato dalle società, è una storia ancora tutta da scrivere“.

Il Pallone d’Italia dunque, dopo aver toccato Torino, Milano, Perugia, Napoli e Reggio calabria, si è concluso a Bologna dove erano presenti anche il Vice Presidente di Lega Pro Jacopo Tognon e il professor Nicola Ferrigni della Link Campus University di Roma.